domenica 15 dicembre 2013

Claudio Di Scalzo: Il dettaglio nel giallo Kriminal lo traduco Bunker Mogol





Claudio Di Scalzo
 Il dettaglio nel giallo Kriminal lo traduco Bunker Mogol. 
Sull’edizione della Mondadori Comics




Ho acquistato, in edicola, il primo volume, rilegato e costolato al meglio, in nero e giallo, che contiene sei storie dei primi albi di Kriminal. Edito dalla Mondadori Comics. Possiedo, da lettore adolescente e collezionista, gli albi originali. E se voglio, proustianamente, ritrovare il tempo perduto, quelli sfoglio. Ma ho provato curiosità su quanta filologia editoriale, comprese le tavole restaurate promesse, sarebbero apparse. La cura in questo senso è parca. Ma quanto, poi, mi ha colpito, occhieggiando illLinguaggio dei particolari, è stato il cartoncino che reggeva il volume nella sua confezione di busta trasparente. Che pubblico in esergo. “Max Bunker: Kriminal”. Nessun riferimento, se non sul retro, al disegnatore. Che poi era Magnus ed è Magnus. A quel punto a Luciano Secchi si è sovrapposta la figura di Mogol. Del Mogol paroliere che sembra sempre volerci convincere che senza di lui Battisti non sarebbe stato lo stesso. Non aggiungo altro. Un particolare indiziario non può prestarsi ad una ermeneutica che consegni, a chi scrive, la rivelata trama di un’amicizia, una rottura poi, con percorsi separati. Però questa firma unica in alto, nel giallo, sembra voler relegare, convincerci?, un maestro del fumetto, perché tale è Roberto Raviola in arte Magnus, che ci ha lasciati nel 1996, a mero esecutore grafico. Però non è così. E la Mondadori, al di là delle forzate attuazioni dei contratti sui copyright, forse avrebbe dovuto proporre una cura più incentrata sul maestro. Perché altrimenti al di là della rilegatura accattivante quest’operazione somiglia alle centinaia di ristampe che si son susseguire nei decenni del secondo novecento fino alla estate scorsa.



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