mercoledì 29 gennaio 2014

Riflessioni sul fumetto in Facebook sulla prua de "Il lupo dei mari" di Jack London/Riff Reb's - Kleiner Flug editore



RIFLESSIONI SUL FUMETTO IN FACEBOOK
(sulla prua de "Il Lupo di mare" di Jack London/Riff Rebs)
Kleiner Flug Editore 

Oltre al disegno di questa mirabile interpretazione de "Il lupo dei mari" di Jack London, da parte di Riff Reb's per i tipi di Kleiner Flug (che ho acquistato a Lucca Comic 2013),... mi ha fatto riflettere sul legame del fumettista con la letteratura mostrandosi egli stesso, nella prefazione, compenetrato con un linguaggio molto suggestivo. Ecco un artista, mi son detto, curioso dei continenti accosti al fumetto, al disegno, che ne rivela una prassi di curiosità, di attraversamenti non legati soltanto alla monade del fumetto. Poi ho scorso la Home dell'Olandese Volante Comics, e, come ogni giorno, i miei "amici" (a parte Gianfranco Manfredi) non fanno che ruotare attorno sempre e comunque al fumetto (con sortite indignate e ripetitive verso la politica o la storia della politica), senza mai, o raramente, spingersi verso un romanzo, una raccolta di poesie, un artista pittore o pittrice, insomma altre Arti. Poi, gli autori, e ciò è negativo, mettono un incipit, e se ne stanno beati, in verticale sguardo, ad osservare, spesso, i genuflessi commenti, raramente intervenendo. 




Questa prassi, verticale, nell'orizzontale del web, è tale e quale quella che si vede in giro in altri siti di poesia e letteratura e arte. Riproduce una gerarchia frusta, tutta novecentesca. Con la stessa costante di scrivere sempre e soltanto del proprio genere. Insomma è in nuce, nella prassi, che si conferma una ideologia, anche su Facebook, ancora una volta non comunitaria, bensì gerarchica. E spesso chi gerarchizza non è certo un Gauguin od un Pratt! Se la tira e se la canta la messa con i devoti. E ciò, francamente, NON MI PIACE. Anche perché non sposta, di un millimetro, interesse verso quanto è accudito ognidì. Una tribù con i suoi riti, in un accampamento, ed oltre l'immensa pianura o mare con altre tribù auto-referenziali. Consiglio ai fumettisti italiani di dare un'occhiata ai simili spazi in lingua inglese. Per capire la differenza: Anche come sistema di produzione. Ah beata illusione italica! 

     

venerdì 24 gennaio 2014

Claudio Di Scalzo: György Lukács per Kriminal di Magnus e Bunker





Claudio Di Scalzo
György Lukács per Kriminal
di Magnus e Bunker

I volumi dedicati a Kriminal sono decisamente ben rilegati e graficamente attraenti. Il secondo è in edicola. E un albo come “Il tesoro maledetto”, dell’11 marzo 1965, dove tutto ruota attorno a SS che invecchiate si uccidono attorno a un forziere d’oro inabissatosi sulla Costa Azzurra ai tempi  del crepuscolo hitleriano in Francia, ha una potenza espressiva intatta. Nei prossimo volume apparirà la vocazione grottesca e sarcastica di sceneggiatore e disegnatore,ma  è stato Magnus ad ispirare Bunker, senza il suo segno polifonico, certe rasoiate bunkeriane sarebbero un perfetto qualunquismo da maggioranza silenziosa; col segno di MAGNUS diventano universali perché trovano corpo in soggetti disegnati specchio del reale. A gennaio son evocante György Lukács da applicare ad un fumetto del terrore.



domenica 12 gennaio 2014

Claudio Di Scalzo: Pier Cloruro de' Lambicchi per un'ermeneutica fumettistica del presente in Rete



Claudio Di Scalzo
Pier Cloruro de’ Lambicchi
Ovvero
Provincia rivelata con una pennellata

Creato nel 1930 dal disegnatore Giovanni Manca, diviene uno dei personaggi più seguiti sulle pagine del Corriere dei Piccoli. Bislacco scienziato, e  Intellettuale di Provincia, è l’antesignano di tutti coloro che si dedicano per una vita, alambiccandosi, con una miriadi di lambicchi retorici, a trovare nuovi accessi alla scienza alla storia alla filosofia all’arte... insomma alla conoscenza con la C maiuscola, grazie a qualche strampalata, e da loro ritenuta geniale, invenzione: Pier Cloruro de’ Lambicchi, il capostipite, scopre l’Arcivernice, poche pennellate sopra un disegno, un’immagine, di grandi personalità di tutte le epoche, ed esse tornano  a materializzarsi. A vivere. Ma gli evocati arci-spennellati, poi, a disagio nell’epoca in cui si trovano o per l’insipienza dello scienziato Pier Cloruro, lo malmenano, lo irridono, gli si rivoltano contro. E se ne vanno. Esattamente come accade a tanti “pensatori” o “letterati" o "scrittorpoeti unisex" provinciali che si sentono più “eccellenti” di chi è cresciuto nella metropoli e che tentano di conquistare il mondo dal loro angoletto. Che sempre più spesso, nel 2013, e lo sarà ancor più nel 2014, è un cantuccio web su Facebook, su siti dove impera l’arcivernice della citazione e della sua, elucubrata, spiegazione. Bislacca dove non ci si capisce un’acca!



Nelle avventure di Pier Cloruro de’ Lambicchi non ci sono nuvolette bensì son commentate da versi in rima baciata. E ciò lo rende a me e Chiara Catapano ancor più caro, perché molte delle avventure che raccontiamo, su L’Olandese Volante, con i nostri personaggi, come Golem e Mara Zap, e Marco Pachi e Rosa Mollica sono in rima.

da "Il piacere del Fumetto"


sabato 11 gennaio 2014

"Friedrichstrasse" di Bilotta e Mosca nella collana "Le Storie-Bonelli" per spegare a scuola il totalitarismo stalinista





FRIEDRICHSTRASSE
di Bilotta e Mosca . Le Storie-Bonelli

UN FUMETTO SUL COMUNISMO IN GERMANIA EST ADATTO ALLE TESINE D'ESAME, ADATTO AI PERCORSI D'ESAME E PER UNA DIDATTICA INNOVATIVA, CIOE' COME INSEGNARE ALLE SUPERIORI I TOTALITARISMI.

Uscita:11/01/2014
Soggetto: Alessandro Bilotta
Sceneggiatura:Alessandro Bilotta
Disegni di:Matteo Mosca
Copertina: Aldo Di Gennaro

"Berlino Est, i cupi anni della Guerra Fredda… L’impero del terrore della Stasi. Friedrich è un gelido e implacabile agente della polizia politica, il suo compito è controllare, scovare e distruggere ogni forma di dissenso, ogni tentativo di fuga. Il muro che ha costruito intorno a sé, però, è meno solido di quanto sembri. Ad abbatterlo basterà lo sguardo di Marlene Becker, la celebre cantante di cui è segretamente innamorato…"

I miei studenti possono confermare, che all'ITCG-LICEO di Chiavenna, dal 1997 in avanti, loro hanno sempre ricevuto un insegnamento completo sui totalitarismi, secondo la classica tripartizione della Arendt: Nazifascismo, Comunismo staliniano, Imperialismo dei paesi capitalisti in Asia ed Africa. E tutto questo mentre tanti docenti comunisti o di area della sinistra tradizionale scantonavano la descrizione del GULAG e della distruzione sistematica delle libertà liberali nei paesi dell'Est. Hanno scoperto che il Comunismo non funzionava, detto meglio ad avere i primi dubbi, dieci anni dopo la caduta del Muro di Berlino, appunto. Ma, e ci tengo a scriverlo, se ai miei studenti, da sempre faccio leggere "La fattoria degli animali" di Orwell o i "Racconti della Kolyma" di Salamov o i romanzi di Solženicyn accanto a "Se questo è un uomo" di Primo Levi ed al Diario della Frank, è perché il mio antifascismo si nutre, si è sempre nutrito di antistalinismo. Fin dal 1970! studente a Pisa e poi perché mio padre, Di Scalzo Libertario, resistente al fascismo, mi insegnò che a Budapest l'armata rossa era lì per stroncare le libertà del popolo ungherese e ancor più a Praga nel 1968. Poi il resto l'hanno fatto i miei primi viaggi all'Est: quando scoprii che in un paese comunista, metti la Germania dell'Est, non si potevano ascoltare i Rolling Stones ed il rock per me la traduzione fu semplice: qui il comunismo non esiste ma c'è una dittatura spietata. 


Quest'anno porto la mia classe quinta a Trieste: alla Risiera di San Sabba ed alle Foibe. Dove morirono innocenti massacrati dai nazifascisti e dai comunisti titini. Ma userò anche questa eccellente storia di repressione e dramma a Berlino Est per spiegare cosa è stata la "guerra fredda" in Europa fino al 1989. Il fumetto dovrebbe entrare stabilmente nell'insegnamento, intanto di sicuro negli istituti d'arte, e poi nei licei ed anche nei tecnici. Non sfruttare questa occasione, magari legandola a siti on line di editori o di critica del fumetto, sarebbe molto miope. (Claudio Di Scalzo)