martedì 8 dicembre 2015

Claudio Di Scalzo: Sul Compleanno di Claudio Falco sulla tavola con specchi di Alessio Fortunato Dampyr 189






CLAUDIO DI SCALZO
SUL COMPLEANNO DI CLAUDIO FALCO
SULLA TAVOLA CON SPECCHI DI ALESSIO FORTUNATO
DAMPYR 189 

Scoprendo grazie a Facebook che lo sceneggiatore Claudio Falco, oltre a portare il mio stesso nome, è pure nato, come me, l’Otto Dicembre (data immacolata e sembra benefica con alcuni pargoli vocati, predestinazione?, al creativo Essere), mi permetto di evitare i soliti scontati auguri (io mi cambio la data per la bisogna) e farli, al mio omonimo, a partire dall’ultima sua fatica come sceneggiatore nell’albo  DAMPYR  in edicola: ”La casa degli specchi“ (che assieme all’ultimo Dylan Dog di Ambrosini sono due eccellenti opere che il Web-FB  recensore stenta a capire e decifrare con un’ermeneutica adatta). La tavola è stata disegnata da Alessio Fortunato (i cui volti e corpi oscillano tra il sapiente sublime e la carnale seduzione, un tempo questa era la virtù dei pittori barocchi e d’ogni pittura o segnico disegno che voglia raccontare i complessi stati d’animo vissuti) e presenta degli specchi catturanti il protagonista Harlan Draka. E questo è l’albo. Ma volendo per quegli spostamenti sempre possibili, a ritroso, verso la biografia dello scrittore Claudio Falco, oggi in compleanno, suggerire che ogni compleanno è uno specchio che cattura  e rimodella, per i suoi fini, a noi non conoscibili, la biografia, e che guardarsi nello specchio del compleanno è sempre un rischio  e un’avventura. Che per fortuna dura un giorno ogni anno. 


  

lunedì 21 settembre 2015

Nicola Genzianella: "Frontiere proibite". Necessaria ermeneutica per un giovane maestro del fumetto





Claudio Di Scalzo

BUNKER DI NICOLA GENZIANELLA/BEC/BETBEDER

(Necessaria ermeneutica per un giovane maestro del fumetto)

In libreria, nelle fumetterie, in eventi fieristici dedicati al fumetto, e ovviamente a LUCCA COMICS 2015, è apparso sugli scaffali, viene e verrà presentato, anche dall’autore Nicola Genzianella di recente a Piacenza (dove non ho potuto recarmi perché stavo per studi sulla mitologia elvetica - cara a Pratt - in quel di Losanna) il volume: BUNKER. Frontiere proibite 1.

A mio avviso Nicola Genzianella e lo seguo da anni su DAMPYR (confesso di meno conoscere gli altri fumettisti di questo volume a più voci) ha uno dei segni più notevoli, nel piano italico-europeo, per come traduce la parola narrativa degli sceneggiatori dando alle tavole un empito sempre romanzesco foss'anche un'espressione con alzata di ciglia. E questo si chiama stile fondante carriera alta di fumettista. Leggerò, e studierò, l'opera pubblicata. Scrivo studiare... perché il fumetto è letto e non studiato con strumenti adatti per rimarcarne l'originalità linguistica. Le riviste di settore si avvalgono spesso di addetti ai lavori che scrivono in maniera didascalica e troppo mimetica o enfaticamente pubblicitaria. Insomma se un racconto di Calvino è superiore ad uno pubblicato da altro scrittore coevo viene dimostrato (ermeneutica) ...ma ciò non accade per il fumetto d'autore. QUINDI il fumetto, anche di tanti autori bonelliani, necessita di una ermeneutica adatta. Quando avrò terminato alcune fatiche saggistiche in corso... intendo dedicarmici, così come curare con più lena questo blog GEO-FUMETTO.



SUL SITO L'OLANDESE VOLANTE ALTRI ATTRAVERSAMENTI DEL FUMETTO

GEOFUMETTO




sabato 9 maggio 2015

Claudio Di Scalzo: Napoleone di Carlo Ambrosini pubblicato tradotto in Croazia

Napoleone personaggio di avventure noir
pubblicato dal 1997 al 2006 da Bonelli editore
ideato da Carlo Ambrosini
che vive in due mondi: uno reale e uno onirico-junghiano




Claudio Di Scalzo

NAPOLEONE DI TRADOTTO IN CROAZIA
(breve riflessione su Carlo Ambrosini sceneggiatore)

Se il crimine, per estensione il male, violenze e nequizie, sono accostabili a perversioni della psiche prodotte da una materialità esistenziale feticisticamente incentrata sul danaro (MDM diceva Marx e così è tuttora), il personaggio di Napoleone partendo dalle sue dinamiche psichiche incentrate sull'etica del Giusto, fra l'altro eroico, era la cruda rappresentazione in forma di narrativa disegnata della contemporaneità del capitalismo. Non a caso l'ambientazione era la Svizzera. Mi preme in questo post ricordare il talento da sceneggiatore-scrittore di Carlo Ambrosini che nella dialettica parola-racconto-segno disegnato ha prodotto con Napoleone e Jan Dix due attraversamenti assolutamente originali della letteratura e dell'arte inscrivendo le due estetiche nel fumetto e dando così alla pittura ed alla narrativa (penso ai richiami pirandelliani o pessoani, penso alla biografia di Cézanne o Van Gogh) un nuovo viatico per raggiungere altri esiti estetici e altri lettori (da condurre su strade di conoscenza e gusto diverse). 





Questo percorso è stato bruscamente interrotto perché i lettori di fumetti italiani prediligono (con gli editori) il meticciato manga o super-eroico americano oppure una sorta di via mediana semplificatoriamente letteraria (usando i cascami dell'horror o della letteratura d'avventura novecentesca o furbescamente patchwork con stilemi fantascientifici) sia nella sceneggiatura che nel disegno che è attardata (non nuova, meno potente) rispetto alla produzione citata. L'unica, che, incardinata, l'altrieri, su di uno staff di disegnatori di gran originalità segnica e con un direttore di scena e sinfonia come Ambrosini, superava anche, per originalità, i dannatissimi cugini francesi e inglesi.