CLAUDIO DI SCALZO
SUL COMPLEANNO
DI CLAUDIO FALCO
SULLA TAVOLA CON SPECCHI DI ALESSIO FORTUNATO
DAMPYR 189
Scoprendo grazie a Facebook che lo
sceneggiatore Claudio Falco, oltre a portare il mio stesso nome, è pure nato,
come me, l’Otto Dicembre (data immacolata e sembra benefica con alcuni pargoli
vocati, predestinazione?, al creativo Essere), mi permetto di evitare i soliti scontati auguri (io mi cambio la data per la bisogna) e farli, al
mio omonimo, a partire dall’ultima sua fatica come sceneggiatore nell’albo DAMPYR in
edicola: ”La casa degli specchi“ (che assieme all’ultimo Dylan Dog di
Ambrosini sono due eccellenti opere che il Web-FB recensore stenta a capire e decifrare con un’ermeneutica
adatta). La tavola è stata disegnata da Alessio Fortunato (i cui volti e corpi
oscillano tra il sapiente sublime e la carnale seduzione, un tempo questa era
la virtù dei pittori barocchi e d’ogni pittura o segnico disegno che voglia
raccontare i complessi stati d’animo vissuti) e presenta degli specchi
catturanti il protagonista Harlan Draka. E questo è l’albo. Ma volendo per
quegli spostamenti sempre possibili, a ritroso, verso la biografia dello
scrittore Claudio Falco, oggi in compleanno, suggerire che ogni compleanno è
uno specchio che cattura e rimodella,
per i suoi fini, a noi non conoscibili, la biografia, e che guardarsi nello
specchio del compleanno è sempre un rischio
e un’avventura. Che per fortuna dura un giorno ogni anno.