sabato 9 maggio 2015

Claudio Di Scalzo: Napoleone di Carlo Ambrosini pubblicato tradotto in Croazia

Napoleone personaggio di avventure noir
pubblicato dal 1997 al 2006 da Bonelli editore
ideato da Carlo Ambrosini
che vive in due mondi: uno reale e uno onirico-junghiano




Claudio Di Scalzo

NAPOLEONE DI TRADOTTO IN CROAZIA
(breve riflessione su Carlo Ambrosini sceneggiatore)

Se il crimine, per estensione il male, violenze e nequizie, sono accostabili a perversioni della psiche prodotte da una materialità esistenziale feticisticamente incentrata sul danaro (MDM diceva Marx e così è tuttora), il personaggio di Napoleone partendo dalle sue dinamiche psichiche incentrate sull'etica del Giusto, fra l'altro eroico, era la cruda rappresentazione in forma di narrativa disegnata della contemporaneità del capitalismo. Non a caso l'ambientazione era la Svizzera. Mi preme in questo post ricordare il talento da sceneggiatore-scrittore di Carlo Ambrosini che nella dialettica parola-racconto-segno disegnato ha prodotto con Napoleone e Jan Dix due attraversamenti assolutamente originali della letteratura e dell'arte inscrivendo le due estetiche nel fumetto e dando così alla pittura ed alla narrativa (penso ai richiami pirandelliani o pessoani, penso alla biografia di Cézanne o Van Gogh) un nuovo viatico per raggiungere altri esiti estetici e altri lettori (da condurre su strade di conoscenza e gusto diverse). 





Questo percorso è stato bruscamente interrotto perché i lettori di fumetti italiani prediligono (con gli editori) il meticciato manga o super-eroico americano oppure una sorta di via mediana semplificatoriamente letteraria (usando i cascami dell'horror o della letteratura d'avventura novecentesca o furbescamente patchwork con stilemi fantascientifici) sia nella sceneggiatura che nel disegno che è attardata (non nuova, meno potente) rispetto alla produzione citata. L'unica, che, incardinata, l'altrieri, su di uno staff di disegnatori di gran originalità segnica e con un direttore di scena e sinfonia come Ambrosini, superava anche, per originalità, i dannatissimi cugini francesi e inglesi.