mercoledì 25 dicembre 2013

Claudio Di Scalzo: I destini diversi di Wonder Woman e Pinky Rankin




Claudio Di Scalzo

I destini diversi di Wonder Woman e Pinky Rankin

Destini diversi: quelli di Wonder Woman disegnata da William Moulton Marston nel 1941 e di Pinky Rankin disegnato nel 1942 da Dick Floyd per il giornale comunista Daily Worker. La prima nelle sue diverse evoluzioni, tra fumetto cinema cartoni animati games, moda… è entrata stabilmente nell’immaginario occidentale, del secondo personaggio non si ha menoma traccia, neppure sul web appare (la vignetta l'ho ricavata dalla mia enciclopedia del fumetto molto ben documentata, eroica edizione Fabbri) e il suo inventore vien sommerso da una valanga di Pinky rock.






Sia Marston e Floyd furono animati da ideali: l’inventore della super-eroina alata e imbandierata e lazata (il lazo d’oro con cui cattura i nemici) e braccialata (con i bracciali respinge le pallottole), volle creare un personaggio femminista, e l’altro il primo personaggio di fumetti marxista. E’ andata come è andata. Il materialismo storico marxista applicato al fumetto chissà cosa avrebbe da dire! Su questa dicotomia tra luce della ribalta e silenzio d’una nera tomba di china.




da "Il piacere del fumetto"


lunedì 23 dicembre 2013

Claudio Di Scalzo: Fumettare a tutta Rolla o a tutta Manet





Claudio Di Scalzo

FUMETTARE A TUTTA ROLLA O A TUTTA MANET

In un post su Facebook, di un lettore di fumetti,leggo: Qualche mese fa ho pubblicato un’opera di Henri Gervex: "Rolla", qui su Facebook, e mi è stato chiesto se per caso fosse l'artwork di un videogame. Al netto della stupidata che fa ridere, significa che l’opera mantiene una modernità veramente sconcertante.  
                        
Questa predilezione con relativo equivoco  è molto indicativa. Un dipinto fatto per “piacere” sull’eros così come quello di Olympia di Éduard Manet fatto per essere “sgradevole” furono a pari non esposti perché rifiutati al salon nel 1878. Oggi, il gusto per il dipinto "Rolla" si sposa perfettamente con proposte da games?, da fumetto? Allora se il fumetto si rollizza il suo immaginario si fossilizza, su luoghi comuni, su topos logori, se invece, nel fumetto, si segue L’Olympia di Manet, allora il discorso cambia. La rappresentazione cambia. Può cambiare sempre restando in una proposta di albi e avventure con la tecnica propria di questo mestiere che è artigianato e arte. Perché allora  apparvero e appaiono, i Breccia, i Pratt, i Crepax, i Mattotti, i Milazzo, gli Ambrosini…  insomma l’arte pompier è cartellonistica, oggi valida per film di cassetta, per manifesti pubblicitari Armani con scultorei modelli, per i games giapponesizzanti ecc. ma è una linea dove il fumetto ed i suoi autori e sceneggiatori si consegnano ad una produzione seriale e industriale che alla lunga sradica ogni innovazione se non quelle accette ad un immaginario guidato  e ben indirizzato a fine esclusivamente di consolazione dei gusti di un pubblico, da sempre nutrito, dal facile consumo. 

Naturalmente, considerando l’epoca transmoderna, erede del post-moderno, il kitsch, la storia idealizzata nel monumentale dai pompier, può star accanto all’icona fondante l’arte, il web ci dice questo ognidì, però l’artista-artigiano fumettista, nel disegnare, e il pubblico nel leggere, deve conoscere la differenza tra Gervex e Manet, tra suggerire anche il nascosto nell’eros invece di limitarsi alla fica all’aria. 




Corinne Maier e Anne Simon: Marx. Glossina di Claudio Di Scalzo





Claudio Di Scalzo

MARX

CON GLOSSINA PER L'IDEOLOGIA DEL FUMETTO

Da accostare ai quaranta e passa volumi delle Opere Complete per i tipi della defunta Editori Riuniti oppure prendere le Opere con un furgoncino, raggiungere una bancarella di libri usati, e cercar di raggranellare gli euro per acquistare il fumetto. Sempre di Merce-Danaro-Merce, direbbe il Barbon de Treviri, si tratta. Ma questa è illustrata come Dio - Dio? sì, Feuerbach mi perdoni! - comanda da Corinne Maier e Anne Simon. La linea chiara belga, e sappiamo quanto Bruxelles fosse ospitale con i rivoluzionari, funziona a meraviglia comprese le gradazioni sul rosso. Speriamo che questo rosso riattivi quello spento in giro. Sarebbe da celebrare la Vecchia Comunista Talpa Fumettista che caccia la gente trista del capitale. (Scalzo Marxista e Lector-Fumettista in facile rima)




domenica 15 dicembre 2013

Claudio Di Scalzo: Il dettaglio nel giallo Kriminal lo traduco Bunker Mogol





Claudio Di Scalzo
 Il dettaglio nel giallo Kriminal lo traduco Bunker Mogol. 
Sull’edizione della Mondadori Comics




Ho acquistato, in edicola, il primo volume, rilegato e costolato al meglio, in nero e giallo, che contiene sei storie dei primi albi di Kriminal. Edito dalla Mondadori Comics. Possiedo, da lettore adolescente e collezionista, gli albi originali. E se voglio, proustianamente, ritrovare il tempo perduto, quelli sfoglio. Ma ho provato curiosità su quanta filologia editoriale, comprese le tavole restaurate promesse, sarebbero apparse. La cura in questo senso è parca. Ma quanto, poi, mi ha colpito, occhieggiando illLinguaggio dei particolari, è stato il cartoncino che reggeva il volume nella sua confezione di busta trasparente. Che pubblico in esergo. “Max Bunker: Kriminal”. Nessun riferimento, se non sul retro, al disegnatore. Che poi era Magnus ed è Magnus. A quel punto a Luciano Secchi si è sovrapposta la figura di Mogol. Del Mogol paroliere che sembra sempre volerci convincere che senza di lui Battisti non sarebbe stato lo stesso. Non aggiungo altro. Un particolare indiziario non può prestarsi ad una ermeneutica che consegni, a chi scrive, la rivelata trama di un’amicizia, una rottura poi, con percorsi separati. Però questa firma unica in alto, nel giallo, sembra voler relegare, convincerci?, un maestro del fumetto, perché tale è Roberto Raviola in arte Magnus, che ci ha lasciati nel 1996, a mero esecutore grafico. Però non è così. E la Mondadori, al di là delle forzate attuazioni dei contratti sui copyright, forse avrebbe dovuto proporre una cura più incentrata sul maestro. Perché altrimenti al di là della rilegatura accattivante quest’operazione somiglia alle centinaia di ristampe che si son susseguire nei decenni del secondo novecento fino alla estate scorsa.



KRIMINAL TELLUS A COLORI - Poesiola per Kriminal edito da Mondadori Comics - Claudio Di Scalzo





KRIMINAL TELLUS A COLORI
STAI SUL TETTO DEL MIO IMMAGINARIO
DELL’ADOLESCENZA MI PORTI GLI ODORI
DEGLI ASSASSINI NELL’ES IL RITMO VARIO

Claudio Di Scalzo




Per la ri-edizione delle avventure di Kriminal
a firma Bunker-Magnus per i tipi della Mondadori Comics
usando il logo della rivista TELLUS da me inventata anni fa


mercoledì 11 dicembre 2013

Claudio Di Scalzo: Mio fumetto così t'aspetto




MIO FUMETTO COSI' T'ASPETTO

A volte chiacchiero con un vecchio volume, Sansoni, dove stanno i personaggi e gli autori del fumetto. Manuale divulgativo e prezioso a testimonianza che a fine anni sessanta inizio-settanta l’interesse per il fumetto era ampio ed aveva permeato anche studiosi di letteratura alta e bassa, d’élite e popolare, come Eco e Oreste Del Buono. E in Francia c’era Barthes con i suoi piaceri del testo, e Lacan col suo inconscio come linguaggio anche a vignetta psico-rubante lettere e iniziali all'Io, e Derrida che decostruiva tutto. Io che mi trovavo a Parigi, giovanetto, pensai addirittura, leggendo Guy Debord, e scoprendo la prassi situazionista di usare il fumetto come eterodossia marxista, che la lotta di classe aveva un potente alleato. Poi è venuto il postmoderno  a dirci che Paperino di Carl Barks vale ogni animale metamorfizzato dal barocco in poi (e io son d’accordo) e oggi come si rimedia una definizione del fumetto al tempo di Facebook e del fumetto tradotto in automatico sul proprio diario-fotografia? Ho l’impressione che facezie linguistiche e storicistiche valgano ben poco. La deriva decostruzionistica nella letteratura vale anche per l’immaginario in china strisciata e albo letto come scalpo. Il mio vecchio volume Sansoni (che non è quello in copertina), però, soprattutto, se lo sfoglio in modo transmoderno, mi consola, e mi dice, attraverso certi autori, parecchio comics, umoristici, e avventurosi all’ennesima potenza, che si potrà tentare un’unione nei generi delle Arti mai vista prima! E che sarà una bella avventura. Allora salgo su L’Olandese Volante e ne dirigo la rotta anche fumettando l’oceano liquido telematico solcato. Ed è tutto quello che so in prassi ed ermeneutica navigazione. 



www.olandesevolante.com



lunedì 9 dicembre 2013

Un'illustrazione per LE FEU di Henri Barbusse



Per “Le Feu” di Henri Barbusse - Illustrazione proposta da François Boucq su Facebook – Barbusse fu scrittore anti-militarista con “Le Feu” (uno dei più efficaci romanzi contro il massacro imperialista della guerra 1914-1918) e comunista francese credente in Stalin. Da “Il piacere del fumetto” di Claudio Di Scalzo