domenica 11 maggio 2014

Claudio Di Scalzo: Tesla nel Dampyr 170 "Zarema!" di Laurenti e Cajelli




TESLA E MAURO LAURENTI
(ovvero disegnare scenari del post-comunismo

Ecco il volto di Tesla, nell'ultimo Dampyr, "Zarema!", disegnato da Mauro Laurenti su sceneggiatura di Diego Cajelli. Un primo piano tra i più intensi, per una storia, dove l'eroina in notturno sfinimento secolare di tetti e lune, ha un ruolo da protagonista, nel vincere il male che si annida nel frutto perverso del Gulag aggiornato alla Russia di oggi. Il segno di Cajelli, nelle scene corali e post-umane del disfacimento tecnologico avvitante i soggetti, evoca con sinuosa eleganza non scevra da un eros umbratile, quanto s'annida nella società post-comunista. E' un esercizio di stile poco comune, direi un manierismo che apre a soluzioni possibili altre, in futuro (come spesso è accaduto nelle arti) per illustrare il secolo della tecnica anche transmentale, perversamente transmentale. Nei luoghi che diedero i natali alle migliori avanguardie primo novecentesche (Ricordo Chlebnikov e la sua onda luce transmentale). Un plauso per Cajelli che fornisce racconto a quanto spesso vien rimosso. Anche nella politica nostrana. L'inferno del Gulag.




Ah, prima che qualcuno salti su! a chiosare che scrivo soltanto su albi da edicola Bonelli (e non è così ho sul tavolo edizioni Cosmo), ripeto, che in questa casa editrice operano degli sceneggiatori e disegnatori, quindi parola con segno, che m'interessano per lo sforzo d'indagine della contemporaneità, non solo cronologica, bensì stilistica. Su tutti Carlo Ambrosini. E che lo faccio senza alcun mio "disegno" per cercar entrature o partecipare a siti e blog dedicati al fumetto - che spesso trovo soltanto descrittivi e poco elaborati ed autoreferenziali nella critica in quanto chiusi ad altri campi dei saperi: metti della letteratura o della filosofia - perché ho una mia storia nella arti e nella scrittura, e parecchia on line; e su carta un tempo in Feltrinelli,... che mi basta ed avanza. 



lunedì 5 maggio 2014

Claudio Di Scalzo: Ricordando Rino Albertarelli





Claudio Di Scalzo
RICORDANDO RINO ALBERTARELLI

Rino Albertarelli è stato lo Stendhal del fumetto italiano che nessuno mai ricorda come maestro del Moderno (prima del post-moderno) in materia di fumetto; e anche come insuperabile traduttore in immagini dei Classici – penso al Faust - lui che sarebbe diventato un piccolo classico.



Rino Albertarelli con la serie sul West-Bonelli è stato anche anche il primo a raccontare realisticamente il West. Anche se sul togliere ogni aura all’avventura dei personaggi del West o dei luoghi iconici  per ricavarne un assoluto realismo dovremmo discutere su quanto collimi con il fumetto intriso di immaginario fantastico.