domenica 9 marzo 2014

Claudio Di Scalzo: Sopra una tavola di Carlo Ambrosini





Claudio Di Scalzo

SOPRA UNA TAVOLA DI CARLO AMBROSINI 

I personaggi creati, e disegnati!, da Carlo Ambrosini, sono anche un luogo d'elezione, narrativo-simbolica, che presuppone il teatro e la scissione personaggio-autore; sono un'opera in progress, sul Male e sugli esiti di tante costrizioni contemporanee, che però stante i tempi - amari - di volgarizzazioni e tregenda consumistica al ribasso nell'immaginario occidentale - non hanno la centralità che meritano. Perché se oggi si leggono i romanzoni o i romanzetti best-sellers invece di Tolstoj o Borges lo stesso veleggiano fumettoni e fumettini invece di quelli di Carlo Ambrosini - Quanto accade al fumetto d'autore, alla mano d'autore, rientra nel panorama complessivo per cui, oggi, nell'epoca del "mi piace/non mi piace" che poi è una forma di nichilismo più che nicciante somareggiante, nessuno rischia linguaggi complessi, o che perlomeno aprano ad altra conoscenza, ad uno stile che violi l'attesa del ricoscibile, e mani altrimenti virtuose nella scommessa della ricerca sono amputate. O, inserite, come nel caso del maestro, in serie e dinamiche di personaggi meno perturbanti. Dunque addio a Joan Dix e Napoleone. E questa è una lettura, a scheggia, ermeneutica, che si vena (svena?) di nostalgia.


da "Il piacere del fumetto" 

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