Claudio Di Scalzo
GIGANTI di Hajime Isayama e ORFANI Bonelli Editore
I Giganti di Hajime Isayama, di
recente è uscito in edicola il numero 1, per i tipi della Panini, sembra un
concentrato di come la cultura giapponese nei Manga, usa il Mito occidentale
travestendoli e re-inventandolo (qui sta il transmoderno) nei luoghi e nelle
declinazioni dell’immaginario giapponese. Intanto l’imprecisato nel tempo. Un
tempo che però si manifesta modernamente tecnologico con innesti di
pre-tecnica. Le battaglie gli scontri potrebbero riguardare scontri tra Achei e
troiani, oppure Ulisse contro vari
giganti con occhio solo, ma s’avverte, con un’ermeneutica azzardosamente
scaltrita, che nel piccolo di città
racchiuse da alte mura per protezione contro i giganti divoratori, si
riflettono le particelle animate che rimandano ai circuiti dei pc dei tablet
delle micro-fotocamere. Fuori il grande, l’immenso, ma il punto di vista
proviene dal minuscolo. Dall’eleganza anche nel dramma con il potente ma spesso
illogico della forza bruta. C’è Hegel in questo fumetto, e dialettica a
profusione, al momento la sintesi tra tesi e antitesi m’appare nelle tavole
talmente dinamiche e statiche, ritorna la dialettica, che secondano la
narrazione. Intimità per sublime giovanile da prigionieri e guerra eroiche
contro chi tiene prigioniera l’età che chiede viaggi e avventure. Inutile stupirsi
del successo di questo manga, dei premi che ha ricevuto e che riceverà. E
soprattutto dei molti lettori.
Istintivamente ho paragonato
questa dialettica dei Giganti con Orfani della Bonelli Editore con
sceneggiatore Recchioni e disegni di Mammuccari. E mi chiedo quale immaginario
stia proponendo Orfani ai lettori italiani e magari europei se in traduzione e
magari giapponesi se finalmente i nostri mandarini usciranno dal protezionismo
fumettistico scaltro che impongono ad altre testate e avventure editoriali,
perché la vera scommessa in un fumetto e nei suoi protagonisti è avere una
filosofia che genera e rigenera il mito con i suoi topos seduttivi. Riuscirà
Orfani a compiere con la cultura giapponese quanto la cultura del fumetto
giapponese, testimone Hajime Isayama,
con i Giganti, sa fare?
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